Sì, si può vivere benissimo senza un dio e, almeno per quello che mi riguarda, si può vivere decisamente meglio, più responsabilmente.
Sono convinto che per moltissime persone a rendere "indispensabile Dio" siano molti fattori: insegnamenti religiosi dalla nascita che accreditano l'indispensabilità di Dio, molta "comodità" perché in fondo c'è qualcuno che ti dice come comportarti e ti dà delle regole (divieti e permessi), c'è qualcuno a cui puoi rivolgerti (Dio e prete, non sei solo), tutto intorno a te ci sono altri che la pensano come te, senso d'appartenenza ....
Se non hai un dio e ovviamente una religione rispondi oltre che alle leggi solo a te stesso e sei solo e questo è più "duro e faticoso", ma anche, almeno a mio avviso, più appagante.
Certo, ma per alcuni è uno svezzamento difficile, se gli togli il ciuccio strillano a più non posso, e così piuttosto che sentirli strillare è preferibile lasciarglielo ciucciare.
Come ben dice Cieloazzurro, il Buddhismo è oltre il credere in un Dio, e comunque questo Dio apparterrebbe sempre alla sfera dualistica illusoria, lo scopo del Buddhismo è andare oltre questa stato illusorio della mente, oltre il quale non esiste nessun tempo e nessuno spazio nel quale un ipotetico Dio potrebbe collocarsi.
Mah, dal canto mio io ti dico che non lo so, non ho mai creduto in Dio e ti posso dire che la mia vita, in 64 anni e' stata normale. E bisogna vedere, cosa intendo io per normalita'..! :)
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Sì, si può vivere benissimo senza un dio e, almeno per quello che mi riguarda, si può vivere decisamente meglio, più responsabilmente.
Sono convinto che per moltissime persone a rendere "indispensabile Dio" siano molti fattori: insegnamenti religiosi dalla nascita che accreditano l'indispensabilità di Dio, molta "comodità" perché in fondo c'è qualcuno che ti dice come comportarti e ti dà delle regole (divieti e permessi), c'è qualcuno a cui puoi rivolgerti (Dio e prete, non sei solo), tutto intorno a te ci sono altri che la pensano come te, senso d'appartenenza ....
Se non hai un dio e ovviamente una religione rispondi oltre che alle leggi solo a te stesso e sei solo e questo è più "duro e faticoso", ma anche, almeno a mio avviso, più appagante.
Certo, ma per alcuni è uno svezzamento difficile, se gli togli il ciuccio strillano a più non posso, e così piuttosto che sentirli strillare è preferibile lasciarglielo ciucciare.
Come ben dice Cieloazzurro, il Buddhismo è oltre il credere in un Dio, e comunque questo Dio apparterrebbe sempre alla sfera dualistica illusoria, lo scopo del Buddhismo è andare oltre questa stato illusorio della mente, oltre il quale non esiste nessun tempo e nessuno spazio nel quale un ipotetico Dio potrebbe collocarsi.
Mah, dal canto mio io ti dico che non lo so, non ho mai creduto in Dio e ti posso dire che la mia vita, in 64 anni e' stata normale. E bisogna vedere, cosa intendo io per normalita'..! :)
Io lo faccio
Perchè no, cabot?
I Buddhisti lo fanno da molti secoli.
Basta ricordarsi questo concetto:
Nessun uomo sceglie il male perché è il male.
Lo scambia solo per la felicità , per il bene che cerca.
Blues Man mi ha rubato la risposta! ahahaha
Vivo benissimo senza amici immaginari.
@ elsi prove dall'esistenza? Non dirmi la bibbia, libro copiato, pieno di errori e contraddizioni e scritto in varie epoche e da varie persone. Perché poi mi dirai che la Bibbia è scritta sotto l'influsso divino e allora è un cane che si morde la coda.
L'esigenza di Dio nasce dall'incertezza per il futuro, dall'ansia della morte, dall'insicurezza nell'affrontare la vita. Se hai voglia puoi leggere un garbato libro di Danilo Mainardi che studia il comportamento degli animali e spiega come e perché nasce la religione
Rispondendoti a livello formale, ti dico che la domanda non ha motivo d'esistere: infatti, noi non abbiamo modo di sapere se una divinità esista o meno, ma poiché è vera una delle due ipotesi (qualunque sia l'essenza di questa divinità , conosciuta o sconosciuta, pensabile o non pensabile), e solo una di esse, la vita ci risulta "normale" sia che Dio esista sia che Dio non esista: non abbiamo metri di paragone esterni.
Parlando invece da un punto di vista "soggettivo", ovvero relativamente alle credenze di ognuno, la maggior parte degli esseri umani, che creda in Dio o meno, si appoggia alla fede assoluta in qualcosa: che si tratti di Dio, di se stesso, dei propri sensi, della scienza, della Chiesa, di una fede calcistica perfino, essi tendono a fondarsi su delle certezze senza cui non potrebbero vivere; per questo la forma mentis dei fondamentalisti cristiani e degli atei scientisti è pressoché identica, ragionano secondo gli stessi termini, variano solo i contenuti, in sé trascurabili. Ben pochi sono capaci di vivere nel dubbio vero (non sto parlando a favore dell'agnosticismo, il mio discorso va ben oltre la credenza o non credenza in una divinità ) senza impazzire, ma tra costoro troviamo molte delle maggiori menti della storia dell'umanità .
ne l' era dei computer,ancora non è stata accertata l' esistenza di una Divinità ,tutte le credenze,sono:opera del non Divino,fallibile,e mortale uomo,certo si potrebbe vivere molto meglio,perché.le guerre di religione finirebbero,ma l' uomo non aveno nessuna reale certwezza sul ndopo asi aggrappa a queste umane credenze.ciao